Pizzone farcito
Nella mia famiglia, come penso nella maggior parte delle
famiglie italiane, il piatto del sabato sera è la pizza.
Sono sempre stata attirata dalla preparazione casalinga
della pizza, ma non mi sono mai azzardata a farla fino al momento in cui ho
assaggiato la pizza fatta in casa da mia suocera. La mia non voleva essere una
sfida, ma più voglia di provarci. Non nascondo che le prime prove siano state
dei veri e propri fallimenti, ricordo ancora la prima volta che ci ho provato:
in montagna, preparo il mio impasto e lo
lascio lievitare, ma la massa cresce poco, e nell’ignoranza ho pensato fosse
normale, così passato il tempo ho steso , farcito e messo in forno ( forno
neanche buono a scaldare il pane). Trascorso il tempo ho tirato fuori la teglia
e quella che doveva essere una pizza era invece una suola durissima di
scarpa….immangiabile, ma qualcuno per amore l’ha mangiata lo stesso.
Da lì ho capito tante cose, che la fame è brutta, che l'amore ti fa superare ogni ostacolo e che il lievito va stemperato in acqua calda e non fredda e ci ho riprovato fino ad
arrivare alla ricetta che ora è un successo ogni volta.
Due sono i fattori che hanno portato ad un grande
cambiamento, Babbo Natale mi ha regalato
la planetaria e mia cognata Francesca, invece, mi ha donato un corso di cucina
che ho sfruttato per imparare a panificare.
Poche sono le regole
base: scegliere una farina che sopporta le lunghe lievitazioni e le
lievitazione multiple ( più lievitazioni si fanno e più l’impasto sarà soffice)
, il sale sempre sciolto nell’acqua per garantire che si distribuisca bene
nell’impasto e cosa importantissima, il lievito deve sempre essere messo
lontano dal sale, e deve essere nutrito dallo zucchero (zucchero, miele o
malto che sia).
La ricetta che vi vado a presentare è stata sperimentata con
vari lieviti e devo dire che non mi ha mai delusa, e la utilizzo anche per fare
la focaccia genovese (in questo caso variano il numero di lievitazioni e la
quantità di olio).
Ingredienti:
Per l’impasto della pizza:
-
600gr farina Manitoba ( o altra farina di tipo 0)
-
15 gr di sale
-
2 cucchiaini di zucchero
-
400 ml di acqua tiepida
-
50ml di olio
-
1 busta di lievito di birra secco, o 1 cubetto
di lievito di birra o 35 gr di lievito madre secco
Per la farcitura:
-
Fette di prosciutto cotto
-
1 scamorza affumicata
-
Salsa di pomodoro
-
Falde di peperone arrostito sott’olio
-
Origano
Preparazione:
occupiamoci della preparazione della pasta della pizza; fate
intiepidire l’acqua, versatela poi nella ciotola della planetaria, e aggiungete
il sale, lo zucchero e l’olio. Fate sciogliere bene il sale e lo zucchero.
Versate poi 300 gr di farina, e miscelate bene con la frusta a foglia,
ottenendo una pastella liquida liscia e priva di grumi. Aggiungete poi il lievito e mescolata bene per 2 minuti a velocità media, poi
spegnete e aggiungete l’altra metà della farina- Togliete la frusta foglia e
usate il gancio e iniziate a impastare, per il primo minuto a velocità 2 e poi
scendete a velocità 1 ( con il gancio non si possono usare alte velocità).
Lasciate impastare per 10 minuti, e quando vedete che la pasta si arrotola sul
gancio, spegnete, toglietela dal gancio e fate ripartire. Quando l’impasto sarà
diventato liscio, elastico e appiccicoso, toglietelo dalla planetaria, e
lavoratelo su un piano leggermente infarinato. Dovete far incorporare più aria
possibile e più stropiccerete la massa più lavorerete la maglia glutinica e la
pizza sarà ancora più buona. Tirate , arrotolate e sbattete con vigore per
circa 5 minuti.
La massa inizierà a sprigionare un profumo di lievito, ora è
pronta per riposare al calduccio. Oliate la superficie della ciotola, adagiate
la palla di impasto e coprite con la pellicola e , ( attenzione) mettete il
tutto nel forno con la sola luce accesa. Ebbene si , la sola luce porterà il
forno alla temperatura ideale per la lievitazione , sui 28°C
Solitamente , intorno ai 40 minuti la massa ha già raddoppiato
il proprio volume, con il cubetto di lievito fresco e il lievito madre secco la
lievitazione è un po’ più lunga ( intorno all’ora). Se vi accorgete, trascorso
il tempo che la lievitazione è andata oltre, ovvero sentite un forte odore di
lievito, non scoraggiatevi, vi basterà aggiungere ancora un po’ di farina e impastare di nuovo e lasciare riposare
ancora per qualche minuto; mentre se stendendo la pasta questa non vi torna indietro allora la lievitazione è OK.
Bene ora il nostro impasto è pronto; procedete dividendo in
due l’impasto. Prendete la prima metà e stendetela sottile, formando un bel disco ampio ( come
se fosse una gigante pizza familiare ). Prendete la salsa di pomodoro,
conditela con un po’ di sale e origano e stendetela al centro del disco di
pasta, lasciando libero il bordo ( circa 2 cm). Stendete poi sopra le fette di
prosciutto e le fette di scamorza , le falde di peperone tagliate a pezzi,
ricoprite di nuovo con prosciutto e un ultimo giro di pomodoro.
Ora bisogna procedere con lo stendere, come prima, l’altra
metà di impasto e con un po di pazienza adagiarla sopra tutto e richiudere i bordi, come si farebbe con una
torta Pasqualina.
Quando siete sicuri che tutto sia stato sigillato, potrete
cospargere la superficie sempre di salsa di pomodoro condita e infornare a 230° C a forno ventilato per circa 25 minuti o fino a cottura
ultimata ( sollevate la base del pizzone per vedere il livello di cottura)
Un consiglio, il lavoro di farcitura fatelo distendendo la
pasta già sulla teglia che userete per la cottura, coperta da carta forno, a
meno che voi non abbiate a disposizione la pala dei pizzaioli.
State attenti , quando andrete a mangiare il pizzone, non
ingozzatevi come se non ci fosse un domani, perché la farcitura avrà la stessa
temperatura della lava, quindi soffiate
e
Buon Appetito
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